Vuoi conoscere i peggiori terapisti che puoi incontrare?
Lo special Guest Adam Meakins ha deciso di supportarmi condividendo le sue idee ai colleghi italiani. Non lo nego!! Mi sento affine al suo scetticismo e sarcasmo, politically scorrect…ma onestamente sincero. Non mi assumo naturalmente i suoi meriti, ma è stato stra-divertente tradurre il suo post e adattarlo.
La consapevolezza di apparire controversi e la temerarietà nel fare domande e affermazioni potenzialmente scomode sono caratteristiche inestimabili nella nostra professione: come fisioterapisti dobbiamo essere critici nel modo di ragionare e nei metodi che utilizziamo. Dobbiamo continuare a farci domande per lavorare sempre meglio.
É facile cadere nella trappola della routine, specie quando abbiamo poco tempo per ogni paziente. Rischiamo di trovarci in una confort zone nella quale è pericoloso rimanere! Cerchiamo di fare evolverci rimanendo critici e disposti ad apprendere! ?
Avviso ai naviganti: ogni riferimento è puramente casuale. Le persone e soprattutto i colleghi particolarmente sensibili e suscettibili sono pregate di non andare oltre nella lettura. Prendersi un po’ meno sul serio aiuta a crescere personalmente prima che professionalmente
Adoro essere ironico, ognuno di noi può essere stato (o è tuttora) in qualcuna di queste categorie, quindi non facciamo i timidoni.
Sicuro di leggere? Se ti fa incazzare…respira profondamente e cerca di capire se è colpa del mio tono oppure ho toccato un tasto dolente su cui riflettere 😉 Male che vada…puoi capire come affrontare la cosa 😉
Sarò chiaro…parlo di molti professionisti del settore: sanitari e no…fisio, chiro, osteo, terapisti del movimento, praticoni, massaggiatori, insegnanti di mille discipline, santoni, riallineatori divini e chiunque altro. Metto tutti i terapisti sullo stesso piano e li giudico con lo stesso criterio. Non credo in discipline superiori rispetto ad altre.
Dunque ecco i 10 peggiori terapisti che puoi incontrare sulla vostra strada…
1. il terapista de “la mia terapia è meglio della tua”
Siamo in guerra. Una guerra più o meno nascosta…mmmh col cazzo, diciamo le cose come stanno: una guerra per la terapia o la professione più fica, una specie di “Trono di Spade” da bambini dell’asilo. Molti terapisti passano il tempo a litigare e “spalare merda” su colleghi o altre professioni sostenendo che la loro formazione sia superiore o più scientifica. Basta dare un occhio sui social di settore. Per chi segue sa che i toni che uso sono anche troppo pacati 😀
Questi terapisti pontificano sulla maggior efficacia o su quanto sia più facile il loro metodo o approccio. Ovviamente perché hanno iniziato a lavorare nel 1492 quando Cristoforo Colombo scoprì le Americhe e da lui sono stati direttamente nominati depositari della verità…motivo per cui, ovviamente, sono i migliori della piazza.
Stronzate! In ogni professione c’è del buono e del marcio. Nessuno può reclamare alcuna superiorità o fare la morale a nessuno. Ognuno ha meriti e cose di cui vergognarsi.
A dire la verità in qualità dida fisioterapista sono di parte: sono immensamente orgoglioso di far parte della mia categoria professionale, ma esserlo volte è imbarazzante. Mi vergogno un po’ scoprendo qualche pupazzo che diffonde idiozie, cose fumose o peggio pseudoscientifiche.
2. Il terapista alla moda
Tape con disegni fighi, pezzi d’acciaio spaziali per strofinare la pelle, macchinette per elettrificare pazienti con aghetti colorati, tecniche miofasciali dal nome accattivante, invasati di anatomia, posturo-dipendenti… terapisti che solo a sentire il loro nome pronunciato si sentono arrivati, convinti che il mondo cambierà per sempre grazie a loro, e alle loro geniali invenzioni. Saranno proprio loro a risolvere i problemi del mondo…fino al prossimo marchio registrato 😀
Questi terapisti passeranno di mania in mania, compreranno bellissimi gadget, che naturalmente faranno comprare a tutti i loro pazienti e colleghi, sperticando lodi nei confronti degli insegnanti guru, che difenderanno a spada tratta da scetticismi e critiche.
Purtroppo questi terapisti perderanno di vista cosa dovrebbero fare coi propri pazienti: dare semplici e onesti suggerimenti da combinare con carico progressivo ed esercizio.
Questi terapisti dovrebbero iniziare a pensare con la propria testa invece di farsela infestare dalle idee dei loro guru di turno. La capacità critica e il ragionamento clinico non possono essere distorti in questo modo da una logica di profitto basata su stronzate (tra l’altro).
3. Il Guru
Buona favella, empatico, spiritoso e solitamente di bella presenza, il terapista ‘guru’ incanta e stupisce la folla grazie al suo fascino carismatico. Mostra come gli altri (tutti gli altri) stiano sbagliando completamente a lavorare e spiegano dettagliatamente come, applicando i loro preziosi consigli, tutto potrà migliorare drasticamente.
I terapisti guru hanno un ottimo sito e si costruiscono una buona immagine e un nutrito seguito. Si circondano di leccapiedi che si ciucceranno ogni singola parola. Generalmente rifiutano critiche e scetticismi o addirittura partono al contrattacco con tono irrispettoso o scorbutico. Evitano accuratamente la discussione con chiunque mostri di avere un diverso punto di vista.
I terapisti Guru avranno un sacco di aneddoti da raccontarti: storielle, immagini e video di pazienti per mostrarti strabilianti miglioramenti. Ti coinvolgeranno in geniali dimostrazioni per lasciarti imbambolato…giusto il tempo di venderti il loro corso o il libro appena scritto.
Probabilmente non ti mostreranno nessun articolo a supporto del loro modo di lavorare e se lo faranno, certamente non si soffermeranno sulla metodologia con cui hanno raccolto i dati o sulla ripetibilità dello studio in altri contesti. Facilmente si trincereranno dietro a sofismi e parole tipo: -la scienza non può tutto- o -la ricerca stravolgerebbe il senso del metodo-, perché solo loro sanno come va applicato correttamente.
4. Il terapista delle celebrità
Più concentrati su CHI SONO, che su COME LAVORARE. Tutti intenti a dimostrare il proprio valore e le proprie abilità facendosi fotografare con personaggi famosi rigorosamente stringendo loro la mano, abbracciandoli o con sorrisi smaglianti e pollici su.
I terapisti delle celebrità si vanteranno alla grande degli amici famosi rendendo implicito un rapporto di fiducia, di intimità e reciproca stima che automaticamente innalza la loro capacità e reputazione.
Tra le fila dei terapisti delle celebrità ci sono molti dei santoni dello sport. Nonostante sia una carriera popolare per necessità, lavorare nello sport professionistico non dà medaglie al valore o gradi da ufficiale.
Lavorare nello sport professionistico NON rende più competenti, qualificati, intelligenti di altri colleghi. Ti consente semplicemente di lavorare con una tipologia di clienti differenti e questo ha dei pro e dei contro naturalmente.
5. Quello che… “ho più titoli di te”
Li riconoscerai facilmente: sono quelli con 26 lettere dopo il loro nome in ogni post o email come Dott.Sarcazzo BSc (hons), MSc, PhD, OMT, CSMT, DMT, FMS, SMA, AUCHAN, D.O., INCON, SUPER, TRA, FRA!
Più medaglie hanno, più sono di classe naturalmente. Quando li incontri ci vorrà qualche minuto per ascoltare quando si presentano per la prima volta: vi diranno subito presso quale università sono associati e chiederanno le tue credenziali per capire se vale la pena di perdere tempo con te.
Probabilmente credono davvero che quelle sigle servano ad essere un buon terapista. Penseranno che leggere ricerche, atteggiarsi come un tecnico di laboratorio dell’NCIS o lavorare in uno studio per l’analisi del movimento spieghi come gestire meglio i pazienti. (PSSST! Non dirlo a nessuno ma…pensaci bene: per dedicare così tanto tempo allo studio e alla formazione chissà quanti pazienti vedono?! Magari per anni!).
Hanno solo dimenticato una cosa importante: essere un terapista non significa trattare una patologia…ma TRATTARE una PERSONA con una patologia.
6. Quello che…”ho più esperienza di te”
Trentotto anni che lavorano e sono ancora in giro. Sono i maestri Jedi della professione. Li trovi guardando la loro saggezza negli occhi, le mani logore dalle intemperie dopo decenni di terapia manuale o dai loro vecchi manuali diligentemente riposti nelle vetrinette delle librerie. Immensamente saggi ed esperti nelle relazioni umane, ma la stragrande maggioranza di loro irrimediabilmente lontana dall’attuale metodologia di lavoro, stanca di stare dietro all’incessante cambiamento…hanno ormai esposto bandiera bianca.
L’ultimo corso di aggiornamento fatto era nel 1986 sulla Galvanoterapia e l’ultimo articolo letto sul massaggio trasverso profondo per rompere le aderenze e aumentare il micro-circolo. Forse se son tornate di moda le zeppe e i pantaloni a zampa…prima o poi anche quelle cose torneranno in auge…in fondo si stava così bene quando ci si scaldava i panini con le lampade infrarossi mentre il paziente accucciato su un cuscino si “miorilassava”. Ebiemme, Ebippi…sti giovani esuberanti e rampanti: perché non fidarsi della loro esperienza passata piuttosto che occuparvi di ricerca e capire come funzionano le cose!?
7. Il pigrone fuori forma
Pigroni, fuori forma e un poco inchiattiti…li riconosci facilmente: invitano i loro clienti a seguire ottimi consigli di vita, una sana dieta di cui evidentemente non conoscono i benefici e begli esercizi che non hanno mai eseguito. Potrei chiamarli anche i terapisti “predicabenemarazzolamale”.
Questi terapisti tonderelli consigliano esercizi per diventare più belli e più forti che prìa …ma non muovono il culo da quando erano ragazzini, quando saltavano i mitici “fossi per il lungo”, probabilmente sono molto forti a tavola 😀
Può capitare di vederli mentre propongono esercizi che non sarebbero palesemente mai capaci di fare loro stessi…se non sembrando dei trichechi ubriachi con i pattini a rotelle e una brutta asma!
8. Il terapista del “movimento funzionale”
Impossibile non riconoscerli mentre corrono scalzi la mattina o dalle Vibram ultimo modello appena postate su Instagram. Tengono sempre in bella vista un libro di Starrett sul tavolo dello studio e sono molto “triplanari” e “tridimensionali”.
Questi sono i discepoli dei Sith: l’ordine della Scienza Funzionale Applicata. Cartellino giallo se non fai affondi con rotazione di tronco e qualche giochetto con la spalla controlaterale. Per il signor Rossi appena protesizzato al ginocchio sarà la morte sua!
I terapisti funzionali non perdono tempo con frivolezze come squat e altre semplici cazzate da palestra che sanno fare tutti: loro devono lavorare su bei materassini blu disegnati con mille freccette e cerchi, con costose macchine con cavi d’acciaio e bande elastiche super trendy.
I terapisti funzionali non resisteranno a non farti imparare a stare in equilibrio su una palla sgonfia mentre in mano tieni un vassoio con sopra un bicchiere pieno d’acqua e in bocca un cucchiaino con un uovo fresco appoggiato. Gli esercizi in carico bipodale sono da checche…e per nulla funzionali!
9. Il terapista alternativo
Questo terapista emaciato si nutre di bacche di goji e segue la dieta vegana crudista di Germodi Soia. Discute spesso dei suoi chakra bloccati dalla luna in plutone. Consulta Paolo Fox perché PubMed è roba americana imperialista. In studio ha delle belle lampade di sale e dorme con dispostitivi anti-campomagnetico con una piramide sotto il…letto.
Spesso prescrive trattamenti a distanza e al termine della terapia pulisce l’aura e fa bere acqua energizzata.
-Signor Giovanni…la forza è forte in te! Lasciala fluire- . Obi Wan Kenobi al confronto era un dilettante. Potrebbero emozionarsi se sentissero:-questi non sono i droidi che cercate- mentre gli passa una mano sugli occhi.
10. Il terapista palancaio
Ecco i Peggiori! Credo il cancro di ogni professione: da scovare, mettere alla gogna e sradicare per sempre. A loro interessa che il paziente ritorni. La seduta è una vendita da cui trarre profitto.
L’interesse primario è il soldo. Voglio essere chiaro guadagnare lavorando è cosa buona e giusta, ma qualcuno lo si fa senza remore ed etica se non quella del mero profitto.
Questi terapisti avranno un tariffario da capogiro, proporranno trattamenti infiniti, instilleranno paure e venderanno malattia perenne.
Il loro obiettivo è fidelizzare il cliente e convincerlo che le stronzate pseudoscientifiche che propongono possano davvero mantenerlo in salute prevenendo ogni problema.
Certamente riusciranno a procurare ottimi plantari d’oro, tape in tinta col vestito, tutori utilissimi, rotoli di schiuma di ogni forma ai propri clienti che sia necessario…oppure no.
Consiglierebbero i loro servizi per qualsiasi cosa e in ogni caso. Puoi stare tranquillo…loro possono. Se proprio il tuo problema non è di loro competenza ti raccomanderanno ad uno dei loro soci perché vivono in gruppi della stessa specie in modo da rimbalzarsi i pazienti l’uno con l’altro per trarne il massimo profitto. Questa specie è il veleno della professione e va tenuta lontana come la peste.
Conclusione
Quindi eccoci! Questa è la mia personale classifica. Se ti riconosci in qualche tratto stai tranquillo, non farti prendere dal panico…nessuno è perfetto qui. Io per primo! Anche io ho fatto qualcosa del genere nella mia carriera. L’importante è diventarne consapevoli e decidere cosa voler fare della propria vita professionale…e non solo.
Ricorda: sbagliare è umano…perseverare è diabolico
Impara. migliora e cerca di dare il meglio di te per i tuoi pazienti: questo è importante per loro.
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