La postura corretta diventa per molti l’obiettivo principale per risolvere o prevenire disturbi come mal di schiena, mal di collo, dolore alla spalla e contratture.
Ma esiste davvero questo stretto rapporto tra dolori e postura? Un bacino storto o una gamba più lunga dell’altra possono creare problemi? È sempre possibile migliorare la propria postura?
Per rispondere a queste domande è necessario sapere quale sia per te il significato del termine postura, quali siano le tue aspettative e i tuoi obiettivi personali.
In questo articolo voglio darti modo di riflettere sui luoghi comuni più diffusi che riguardano la postura e suggerirti la via migliore per sentirti in forma ?.
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Comunemente si nomina la postura parlando della differenze di lunghezza tra una gamba e l’altra, del bacino storto, delle spalle incurvate o al contrario delle curve appiattite della colonna vertebrale.
Quello che nessuno dice, però, è che la nostra postura è il risultato di adattamenti molto complessi che derivano dalla genetica, dalla personalità e dalle nostre abitudini in primo luogo.
Per modificarla può essere necessario dover investire lo stesso impegno e le stesse energie messe in campo per smettere di fumare. E’ proprio quello che vuoi?
Ho studiato osteopatia e i più noti metodi di rieducazione posturale: per molto tempo ero convinto di aiutare i miei pazienti a migliorare la loro postura attraverso manipolazioni ed posture correttive, ma pian piano ho compreso di aver dedicato troppo tempo a concentrarmi su elementi poco rilevanti.
Ho cambiato così il mio modo di ragionare. Non per mancanza di risultati, ma per aver compreso il vero meccanismo d’azione e i rischi dei miei trattamenti.
Ho scritto questo articolo per mostrarti come il mio percorso di crescita professionale possa chiarire anche a te come migliorare la postura per risolvere i tuoi disturbi posturali e recuperare una forma ottimale.
Se credi che i tuoi dolori dipendano da una postura sbagliata o stai pianificando un programma di rieducazione posturale ti consiglio di leggere l’articolo o selezionare gli argomenti di tuo interesse prima di prenotare una consulenza o una visita dal fisioterapista, dall’osteopata o da qualsiasi altro specialista.
Definizione di postura corretta
Cosa si intende per postura? Non è semplicemente la posizione del corpo: la postura è frutto di un raffinato sistema di riflessi, abitudini e reazioni di adattamento.
Cambiare postura è lo sforzo per uscire dalla propria comfort zone: una situazione a cui siamo abituati così comoda che ci impedisce di capire se sia la migliore.
Ci muoviamo, ascoltiamo, mangiamo, parliamo e addirittura respiriamo in base ad abitudini ed esperienze, a norme di comportamento che dobbiamo rispettare, ai nostri obiettivi e scopi personali.
Lo facciamo in modo differente se il nostro stato emotivo cambia. Per questo la postura dipende molto più dalle emozioni e dalla personalità che dall’allineamento di vertebre e muscoli.
Anatomia della postura
Durante lo scorso secolo si sono diffusi molti metodi e approcci posturali creati da autori i cui nomi sono forse noti anche a te: Mezière, Souchard, Rolf, Stecco, Souchard, Pilat, Myers, Dicke (per dire quelli più conosciuti).
Ognuno di questi esperti ha dedicato la vita allo studio dell’anatomia, della fisiologia del movimento e della neurofisiologia. Il trait d’union dei loro metodi è però la fascia neuroconnettivale, il tessuto che ricopre e unisce muscoli, ossa e ogni singola parte del corpo (vasi e sistema nervoso incluso).
Ogni metodo prevede infatti la stimolazione di questo tessuto attraverso la sua messa in tensione, compressione e riscaldamento con modalità differenti: manipolazioni, respirazioni, posizioni mantenute, stiramenti e frizioni con vari oggetti.
L’obiettivo che intendono ottenere è modificare la postura attraverso i cambiamenti apportati da queste stimolazioni. Alcuni di loro sostengono che questo porti notevoli benefici al funzionamento degli organi interni e dei sistema nervoso e circolatorio.
Ho mal di schiena a causa di alcune aderenze per un intervento addominale.
Guardi mia figlia: ha la testa e il bacino in avanti, le spalle curve…non vorrei che le venisse mal di schiena come succede a a me.
Secondo le teorie di questi autori, la scarsa elasticità della fascia o la presenza di aderenze porta nel tempo a disfunzioni di movimento, intrappolamenti, dolori muscolari e contratture .
L’ipotesi è che, se non si interviene per tempo, progressivamente il tutto si traduca in infiammazioni croniche, stasi linfatica e disfunzioni.
Il fatto è che rimangono ipotesi mai convalidate (nonostante siano stati effettuati molti studi in merito): quello che si sa è che non è dimostrato il rapporto causa-effetto tra restrizioni, disfunzioni di movimento, muscoli troppo deboli o allungati e la presenza di dolore.
Quello che voglio dire è che le restrizioni di movimento e le alterazioni dei tessuti esistono davvero, ma non significa che stiano davvero influenzando il dolore come pensi.
Inoltre è ormai provato scientificamente che agire passivamente e fare esercizi specifici da minori risultati rispetto ad programmi di riabilitazione meno specifici dove viene data meno enfasi alla terapia manuale per “raddrizzare la postura” e a “esercizi eseguiti in modo corretto” e più all’ascolto deii bisogni specifici di ogni persona.
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Come si valuta la postura?
La valutazione posturale osserva la posizione statica del corpo.
In un angolo dello studio o sulla pedana si osserva la “postura corretta in piedi” oppure si confrontano calchi, o fotografie rispetto il filo a piombo, squadre, sfondi quadrettati e immagini computerizzate.
Esistono infatti strumenti ipertecnologici molto avanzate e operatori preparati con cui è possibile analizzare la postura durante il cammino o l’esecuzione di un gesto atletico.
Ma in presenza di dolore sono davvero affidabili questi metodi di valutazione della postura statica o in movimento?
APPROFONDISCI LEGGENDO Analisi del movimento, computerizzata del passo e stabilometria : quando serve?
Al termine di questi esami si ottiene un lungo elenco di disfunzioni, anomalie e mal allineamenti interpretati ognuno secondo ragionamenti propri del metodo conosciuto dall’esperto di riferimento.
L’intervento terapeutico proposto di conseguenza perseguirà obiettivi altrettanto differenti in alcuni casi paradossalmente opposti. Questo lascia non pochi dubbi agli ignari clienti: molti di loro si affidano spesso all’esperto che ha messo più paura!
Stai dritto con la schiena! Dovresti farti vedere da un bravo osteopata. Il mio è più bravo!
Ergonomia e postura: cuscino lombare e sedia
I suggerimenti ergonomici nascono per ridurre sforzi e stress e non per avere una postura corretta. Nonostante ciò si crede che per ogni problema legato alla postazione di lavoro esista una soluzione ergonomica per ridurre lo sforzo in modo passivo.
Questo vale per la scrivania, la forma del mouse o della tastiera.
L’ergonomia non previene dolori nè rende le cose più comode: migliora temporaneamente la condizione lavorativa e favorisce l’adattamento del corpo.
Qui di seguito farò alcuni dei più classici esempi.
Cuscino lombare
Da qualche decennio spopolano cuscinetti e supporti lombari. L’idea di base è che sia sufficiente uno stimolo posteriore per stare meglio con la schiena in modo da ricordare al cervello che l’importante fosse stare “un po’ più dritti” anche per prevenire fastidiose lombosciatalgie.
Il fatto è che stare più dritti con la schiena non aiuta a prevenire il dolore lombare nè episodi di erniea e protrusioni.
Sedia ergonomica
Anche la sedia ergonomica rimane un evergreen del marketing sulla postura da seduto.
La sua efficacia si fonda sull’idea, condivisa singolarmente da alcuni “esperti”, che sia innaturale stare seduti davanti al computer per ore.
Le case produttrici trovano tuttora la strada spianata per spingere l’acquisto:
Bisogno/problema:
lavorare seduti senza mal di schiena.
Prova sociale:
l’uomo primitivo non era ingobbito davanti al computer, ma si arrampicava sugli alberi.
Autorità:
la schiena deve stare dritta anche da seduti: lo dice l’esperto.
Priming:
per evitare la fatica basta stare in ginocchio e dondolarsi.
Soluzione:
sedia di design, in materiale biologico, immagini di grandi spazi luminosi, facce soddisfatte
La speranza di essere liberati dallo stress della vita moderna attraverso una sedia di design che obbliga a stare in ginocchio è affascinante.
Quasi quasi ne compro un’altra anche io ?
Il richiamo all’uomo primitivo che ha conquistato la posizione eretta è geniale…ma nasce spontanea la domanda?
L’uomo è contro natura anche per aver abbandonato la quadrupedia?
La sopravvivenza della specie umana risiede al contrario nella sua estrema capacità di adattamento all’ambiente in cui vive.
MORALE: non esiste cuscino o sedia che sopperisca la perdita della forza e della capacità di adattarsi!
Biomeccanica della postura o psicologia?
L’essere umano evita quanto possibile dolore e stress. Quando non riesce si adatta.
La contrapposizione postura scorretta e corretta non spiega la natura dei sintomi.
Corpo e mente contano su istinto ed enormi potenzialità di adattamento. Eppure è diffusissima la convinzione che controllare la postura o l’eleganza di una postura siano una buona cosa.
Guarda che brutta postura!
Al contrario si evidenzia:
- la brutta postura della corsa (piede, schiena, spalle, braccia);
- la famosa postura degli sport asimmetrici come il tennis;
- la brutta postura delle gambe;
- la postura sbagliata nel fare lo squat, lo stacco e lo swing.
Voglio che tu sappia che esistono atleti internazionali a testimonianze di quanto la postura c’entri molto poco anche nel settore sportivo professionistico.
Naturalmente non parlo di quelle discipline artistiche, come la danza o la ginnastica artistica: in questi ambiti non si parla di efficienza, ma di canoni estetici.
La postura certamente ha relazione con l’anatomia, ma si costruisce attorno alla capacità del corpo di superare i suoi limiti… non qualcosa sbagliato da correggere.
La postura e la tecnica contano nello sport e nella vita quando producono risultati concreti.
La presunzione che il cervello sbagli a coordinare il corpo e che la sua parte razionale sia in grado di controllare la sua parte istintiva è sconcertante. Le neuroscienze ci dicono che questi due circuiti lavorano sempre e insieme.
Bacino storto, gamba più corta, vertebre fuori posto
Ogni giorno qualche paziente mi dice di avere la sensazione di avere la schiena storta. C’è chi sente di avere una vertebra che deve sbloccarsim una gamba più corta dell’altra e si vede il bacino più alto da un lato.
Molti di loro indossano plantari e bite da anni e ripetono sedute per riequilibrare i “danni” creati da queste ipotetiche problematiche. A tal proposito voglio che tu sappia che:
- La simmetria è anomala nell’essere umano;
- la gamba dominante è generalmente più lunga;
- avere differenze fino al centimetro non provoca nessun dolore;
- possono esserci grosse differenze ben compensate.
Inoltre non esistono test clinici affidabili per valutare in modo efficace una reale differenza di lunghezza tra gli arti inferiori.
Ha molto più senso valutare una rilevante dismetria degli arti (nome usato per indicare una diversa lunghezza delle gambe) dopo interventi chirurgici o fratture.
Esistono invece dei buoni esercizi per migliorare significativamente queste fastidiose sensazioni di avere una gamba più corta o il piede che guarda all’infuori?
Prova quelli nel video oppure per ricevere anche tu le 7 LEZIONI GRATUITE e imparare a curarti in modo più consapevole ➡ FAI CLICK QUI
Sport asimmetrici, prevenzione infortuni e posture sbagliate
Non ci crederai, ma non è la prima volta che parlo di tennis e falsi miti!
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Non mi dilungherò nello spiegare perché sia normale un tennista, un lanciatore di baseball o una schiacciatrice di volley con una spalla leggermente in avanti.
Ogni sport e ogni gesto atletico modifica il corpo di un atleta per rendere al massimo.
La postura in questi casi non segue canoni estetici, ma diventa funzionale all’obiettivo dell’atleta: competere.
Chi svolge uno sport ad alti livelli o lavora in team di atleti di elite sa i rischiche si corrono nell’inserire un lavoro specifico per correggere un movimento.
In ogni caso migliorare la postura non servirà a ridurre gli infortuni: potrei dilungarmi in discussioni di statistica e metodologia della ricerca, ma mi fermo a parlare dello sport nazionale: il calcio.
Lo sapevi che calciatori con adduttori e muscoli posteriori della coscia rigidi non hanno più probabilità di infortunarsi?
Questo non significa che non significa rinunciare a un buon equilivrio muscolare e ad una buona coordinazione…ben inteso! Solo l’obiettivo non sarà quello di ottenere una postura ideale (irraggiungibile).
Postura scorrette provocano dolore?
Il mal di collo passa migliorando la postura della testa e delle spalle?
Chi esegue esercizi migliora la forza, la coordinazione, la mobilità e avrà meno paura di muoversi…ma il dolore non si ridurrà perché “migliora la postura”.
Non esiste alcuna relazione tra dolore e postura.
Non significa che una determinata postura non possa provocare dolore, ma che sia un fattore il più delle volte trascurabile.
Ad esempio esistono persone con posture molto belle, ma con dolori terrificanti e persone con posture orribili alla vista senza alcun sintomo.
Cervicale e postura
Non esiste posturologo che non sia preoccupato della posizione con la testa in avanti e le spalle curve.
Esistono almeno 10 studi di buona qualità che dimostrano che non esiste alcuna relazione tra un’aumentata ipercifosi (…la famosa “gobba” ) ed una maggior possibilità di soffrire di cervicale e dolore alla spalla rispetto a chi ha una postura più “diritta”. Non solo!
La stessa cosa vale per la rettilineizzazione della lordosi cervicale: non provoca maggiori dolori rispetto a chi ha una “postura corretta” senza questo eccessivo appiattimento delle curve del rachide cervicale.
Al contrario ci possono essere severe alterazioni radiologiche del rachide completamente asintomatiche. Nei miei ricordi di ex-soccorritore del 112 c’è una donna, vittima di un incidente stradale, che in Pronto Soccorso scoprì di avere una dislocazione traumatica delle prime vertebre cervicali in assenza di dolore. La trovammo in piedi all’arrivo dell’ambulanza
Il cellulare causa mal di collo o è dannoso per la postura?
Studi condotti tra il 2016 e 2018 hanno escluso anche in questo caso una associazione diretta tra mal di collo e cellulare tra giovani adolescenti. Ma questo argomento merita un maggior approfondimento. Nel frattempo perché non provi questi ottimi esercizi per la cervicale.
Scoliosi e mal di schiena
Una paziente va dal medico per mal di schiena lombare. Il medico prescrive una radiografia e scopre una scoliosi a s italica.
La scoliosi è una patologia che si manifesta durante infanzia e adolescenza e generalmente è asintomatica. Molti miei pazienti di 60-70 anni con grave scoliosi e gibbo evidente hanno episodi di dolore per la prima volta a quell’età.
Semmai una persona con la scoliosi ha una capacità di adattamento inferiore nel mantenere determinate posizioni o nel fare alcuni movimenti.
Disturbi posturali: l’effetto nocebo
La dura verità è che fisioterapisti, osteopati, chiropratici, medici e laureati in scienze motorie danno peso a teorie sulla postura mai dimostrate che sostengono una diretta associazione tra dolore e postura.
Evidenziare di continuo gli aspetti negativi di una postura e portare l’attenzione su parametri di valutazione confusi, incerti o poco influenti alimenta il potere dell’effetto nocebo.
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La presenza di aderenze, disassamenti, accorciamenti, rigidità, rotazioni di bacino e disfunzioni viene condotta disseminando falsi segnali di allarme. La cosa peggiore è che il terapista si propone di “risolverli” dall’esterno!
Il danno è esponenziale:
- l’attenzione viene portata su dettagli negativi;
- aumenta ansia e stress in posizioni del tutto naturali;
- vengono proposte abitudini innaturali che causano compensi peggiori;
- si riduce l’autostima e la sensazione di controllo.
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Ansia e posture scorretta
Quando lavoravo in clinica nel reparto gravi cerebrolesioni trattavo pazienti con importanti difficoltà di movimento e dovevo fare attenzione a tutti gli accessori per il monitoraggio, l’alimentazione e il catetere.
Una mattina trattai da solo un ragazzo alto 2 metri e feci un movimento brusco per evitare che si strappasse tutto: sentii una coltellata nella schiena.
Avevo vent’anni…e in una settimana mi ripresi senza esami, visite, giorni di malattia e farmaci.
Ognuno reagisce in modo diverso ad un medesimo dolore. Spesso i giovani sottostimano le proprie sensazioni di dolore.
La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze che vedo in studio per sospetti disturbi posturali vengono portati da genitori preoccupati che desiderano garantire la salute dei propri figli.
Al contrario ho il piacere di lavorare con molte persone anziane: che al contrario non si preoccupano per nulla di fare sforzi esagerati in posizioni strane.
In questa situazione sono i figli ad essere preoccupati per i propri genitori anziani:
Quando si parla di postura, l’ansia di sbagliare e commettere qualche errore la fa da padrona.
Più è alto il livello di ansia, più è la preoccupazione che accada qualcosa di brutto e più l’attenzione si focalizza su qualsiasi conferma di questa tesi.
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Il fisioterapista in questa situazione diventa un abile mediatore, quasi un negoziatore. Ma chi stabilisce le priorità e gli obiettivi? Il terapista o il paziente?
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Posture mantenute per troppo tempo e normalità
Si parla di sforzo anche quando ci si trova oltre la propria normalità (per i professionisti base line):
- dormire per terra senza il cuscino morbido che usi a casa;
- dormire in aereo senza il cuscinetto per il collo;
- lavorare ad un banco troppo profondo per la lunghezza delle proprie braccia;
- fare un lavoro che prevede un’acuità visiva che non si possiede;
- pitturare casa senza averlo mai fatto;
- montare un mobile a 8 ante dell’Ikea;
- fare un trasloco;
- sollevare da soli un parente o un paziente dal letto;
- lavorare concentrati al computer per ore per poter consegnare in tempo un progetto.
Nulla di sbagliato…ma qualcosa che va fatto!
Al contrario il dolore si manifesta quando si mantengono posizioni che si possono modificare, ma non viene fatto… in questa situazione possiamo effettivamente parlare di postura sconveniente. ?
A tal proposito vale la pena di spendere due righe anche per quelle “posture sconvenienti” legate a convenzioni sociali come il famoso zaino che provoca il mal di schiena:
Di certo lo zaino non è stato creato per essere tenuto solo su una spalla, ma nessuno dice che non si possa fare
il dolore che si presenterà sarà legato più facilmente alla insufficiente preparazione fisica per sostenere il peso dello zaino più che il modo di indossarlo e il peso dello zaino stesso.
Cosa provoca posture scorrette: mancanza di consapevolezza o di motivazione?
Esistono delle persone che non riconoscono di essere in una posizione sconveniente e persone che non sanno di fare uno sforzo.
Una scarsa conoscenza del proprio corpo e di come adeguare l’ergonomia della propria postazione lavorativa può essere causa di dolori.
In modo analogo gli atleti sottostimano i propri dolori perché fortemente motivati a perseguire i propri obiettivi sportivi.
Luca era un powerlifter che venne dicendomi di avere un forte dolore alla spalla dopo delle ripetizioni su panca piana.
Ci vollero molte sedute prima che mi raccontasse della sua partecipazione ad un torneo di beach volley con gli amici. Non seppi mai se il tardivo racconto, indispensabile per risolvere il dolore, fosse stato volontario o per paura di dover sospendere questo suo progetto parallelo.
Luca non aveva capito quanto il movimento di schiacciare a rete fosse troppo differente rispetto al suo allenamento. La cosa certa è che la motivazione accelerò adattamento e recupero.
Come la postura cambia a causa della forza di gravità
La forza di gravità si manifesta con una sensazione di scomodità nel mantenere una posizione per più tempo rispetto oltre il normale.
Accade che le valutazioni posturali etichettino questa condizione col termine squilibrio posturale.
Questo squilibrio o disfunzione potrebbe invece rappresentare una temporanea e normale reazione di adattamento.
Contratture muscolari e postura
è come se avessi qualcosa di accavallato
senti qui …tocca…senti che c’è tutto duro: -Senti? E’ come se fosse una pallina….è gonfio?”
Uno dei motivi principali per cui le persone mi chiedono una valutazione posturale sono contratture e dolori muscolari.
In alcune situazioni sono particolarmente sensibili al tatto, in altre i muscoli sembrano essere duri come il marmo, ma schiacciandoli provocano dolori intensi a distanza (sindrome del piriforme).
Questa condizione viene denominata punti trigger e di frequente si manifesta mantenendo posizioni particolarmente scomode.
Vengono trattati con tecniche di terapia manuale che prevedono l’uso di mani, nocche, dita, gomiti, piedi e per i più alternativi anche con aghi, coppette, lame di acciaio e palline infuocate.
Una volta c’era la digitopressione, lo shiatsu, il massaggio thailandese e l’agopuntura.
Oggi i metodi occidentali reclamano maggior efficacia (così viene detto ai corsi di formazione), ma i punti non cambiano e neppure le modalità: vengono schiacciati, scaldati, raffreddati, bucati, strofinati o elettrizzati.
È ragionevole pensare che l’allenamento della forza sia un ottimo modo per risolvere questo disturbo in modo più efficace.
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Scarsa preparazione fisica o colpa della postura?
Molte persone assumono posizioni faticose e sconvenienti senza avere alcun disturbo. Perché alcuni sì e altri no?
Quanto meno si è abituati a mantenere una postura quanto più è facile scatenare qualche dolore.
Qualcuno è convinto che alcune posture siano pericolose in termini assoluti ed evita di utilizzarle. Questo atteggiamento espone al rischio di essere fisicamente impreparati qualora sia necessario trovarvicisi.
Artrosi e postura
Quando un tessuto (ad esempio muscoli, ossa, cartilagine, tendini) supera i propri limiti di adattamento si infiamma. L’artrosi è il segno dell’inevitabile processo di invecchiamento delle articolazioni.
L’elasticità dei tessuti lentamente si riduce progressivamente anno dopo anno. Nonostante sia ragionevole pensare che la postura influisca sull’artrosi è anche vero che l’artrosi si manifesta anche in modo totalmente asintomatico.
Postura della rotula, dolore al ginocchio e sindrome femoro-rotulea?
Uno dei rimedi posturali per il dolore al ginocchio è il tutore per allineare la rotula ed evitare che si consumi la cartilagine.
Questa soluzione è ampiamente suggerita da medici e fisioterapisti per curare la sindrome femoro-rotulea, l’artrosi o qualsiasi dolore al ginocchio.
La verità è che la sindrome fermoro-rotulea si presenta spesso senza dolore e, ancora una volta, la postura non è il primo fattore da prendere in considerazione.
Postura, emozioni e recitazione
Come ho avuto modo di accennare la postura è lo specchio di personalità, vissuti emotivi, sociali e psicologici. Per questo può essere considerata la manifestazione corporea della nostra comfort zone.
Attenzione! Il potere della postura può rinforzare addirittura le emozioni e influenzare la percezione del dolore.
Alcune tecniche di recitazione permettono agli attori di impersonare meglio i personaggi evocando stati emotivi attraverso l’assunzione di determinate posture, tonalità di voce e respirazione.
Al contrario un massaggio, una manipolazione, una postura, un esercizio diventano l’opportunità per mettere in discussione qualcosa di più profondo di una contrattura.
Questo spiega perché metodi come Alexander abbiano avuto molto successo nell’ambito delle performance artistiche e perché discipline, come il Feldenkreis e lo Yoga, siano molto apprezzate da chi come me considera inscindibile il rapporto tra individuo, mente e società.
Come ottenere una postura migliore: atteggiamento mentale positivo
Sapere come ottenere una postura migliore è come sapere il metodo per avere successo e diventare ricchi.
la postura migliore è la prossima
Il mio suggerimento è avere un atteggiamento positivo, attivo e aperto alla sperimentazione di nuovi stimoli.
Molte persone hanno uno stile di vita sedentario.
Alcuni lavorano per ore nella stessa posizione e non fanno alcuna attività fisica: un buon inizio può essere prendersi il tempo per uscire dalle proprie abitudini.
Postura, tacchi e mal di schiena
Ricordo una delle mie prime pazienti: una rappresentante commerciale. Arrivò in studio coi tacchi a spillo e mi salutò con cortesia:
Ciao Michele! Se devi dirmi di non mettere i tacchi per non avere mal di schiena ci salutiamo subito e … a non rivederci mai più 😀
Chi è abituata a indossare i tacchi ogni giorno, magari per anni, difficilmente avrà mal di schiena “per colpa dei tacchi”. Ti ho sorpreso con questa affermazione controcorrente?
Indiscutibilmente indossare i tacchi aumenta il lavoro dei muscoli del collo e della schiena, modifica la lordosi lombare e la posizione articolazioni del piede producendo affaticamento e gonfiori nell’immediato.
Tuttavia, una donna abituata a indossare tacchi durante il giorno ha maggiori possibilità di avere mal di schiena dopo aver camminato una mattina a piedi scalzi sulla spiaggia ?
Per lo stesso motivo molte donne avranno dolori alla schiena, al collo, alle gambe o ai piedi dopo matrimoni interminabili (non a caso molte di loro, inclusa la sposa prevedono un cambio scarpe tattico).
Pratica e perseveranza per cambiare
Esistono persone che non hanno mai fatto pilates, yoga o ginnastica correttiva, ma hanno la stessa mobilità di quando erano bambini senza fare alcuno sforzo.
Da un lato c’è il patrimonio genetico, dall’altra le capacità di adattamento.
I bambini si adattano rapidamente perché il corpo deve ancora formarsi. Gli adulti non hanno invece le stesse potenzialità.
A volte sono necessari lunghi percorsi di allenamento altre volte non è possibile ottenere certi risultati.
Ricordo di aver impiegato 3 anni prima di riuscire a praticare Uttanasana (toccare le dita con le mani stando in piedi piegandosi a libro) facendo yoga a trent’anni.
Nel percorso formativo di ogni docente viene spiegato molto bene che NON E’ FONDAMENTALE RIUSCIRE A TENERE UNA POSIZIONE. Le virtù dello yoga risiede nella sua filosofia di vita.
Morale: è impossibile modificare alcune posture e non serve a nulla mettersi in testa di farlo senza sapere quali benefici se ne traggono e quali risorse investire.
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Quando posso migliorare la mia postura?
Se non hai dolori e riesci a fare tutto ciò che ti interessa fare…evita di perdere tempo ?
Migliorare la postura non deve diventare una psicosi, serve per prendersi cura della propria salute non per aggiungere problemi e dubbi alla propria vita.
Ad ogni modo se il motivo che ti spinge a migliorare la tua postura è il dolore o qualche disturbo vale la pena investire almeno qualche mese per osservare i primi miglioramenti.
Stabilisci un tempo realistico, ma ben definito per ottenerne qualcuno. Alcuni dei miei pazienti impiegano 6-12 mesi solo per poter tornare a dormire a pancia in giù.
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APPROFONDISCI CON Impara a stabilire e raggiungere obiettivi in riabilitazione
Quando ti guardi allo specchio e non vedi sostanziali differenze o benefici…sentiti libero o libera di realizzare che quello che stai facendo non serve ?
Lo fai perché ti senti rigido o rigida?
Non è necessario diventare contorsionisti: scegli un’attività che esca un poco fuori dalla posizione che assumi la maggior parte del giorno e dalle tue abitudini…ma non troppo!
Fare esercizi agli anelli o rimanere in verticale alla spalliera non ti servirà a nulla se non hai in mente di fare del circo.
Scegliere obiettivi di buon senso per te!
Non esiste nessuna ricetta perfetta. Non esistono regole se non quelle che rispecchiano i tuoi valori, lo scopo della tua vita e i tuoi obiettivi.
Il modo sbagliato di cambiare postura: forzare
Obbligarsi a mantenere posture scomode per mesi e anni senza beneficio non ha senso, ma è quello che fanno quasi tutti.
Molti miei pazienti ad un certo punto della loro vita decidono di fare qualcosa per migliorare la propria postura. Non sanno esattamente cosa significhi e cosa comporti, ma sono disposti anche a soffrire.
È possibile avere la disciplina di mantenere una determinata postura per un sufficiente periodo di tempo da adattare il corpo e la mente…ma non è da tutti.
Stanchezza, postura e insonnia
Ci sono disturbi come l’affaticamento e l’insonnia che indiscutibilmente alterano la postura.
Non si cura l’insonnia stando belli dritti con la schiena, viceversa non esiste buon postura senza dormire.
Molte persone trovano giovamento attraverso la terapia manuale in tal senso. Il massaggio li aiuta a rilassarsi o a trovare le condizioni adatte per esternare situazioni emotive o famigliari molto stressanti anche piangendo.
Purtroppo depressione, ansia e disturbi dell’umore sono ancora tabu e molti non vedono di buon occhio il sostegno dello psicologo e di conseguenza sviluppano compensi poco salutari fonte di dolori e disturbi del sonno o dell’alimentazione.
LEGGI ANCHE Ansia e dolori muscolari e articolari
APPROFONDISCI CON Cosa provoca un forte stress
In quest’ultimo articolo parlo di burn-out lavorativo. Non ti puoi neppure immaginare quante persone decidano di migliorare la propria postura in un momento lavorativo particolarmente stressante.
Mettere il taping cambia la postura?
L’idea che basti applicare un cerotto colorato per cambiare la postura e guarire senza sforzo è l’emblema di come la mente possa rinforzare gli effetti di una terapia.
LEGGI ANCHE Effetto placebo: tutto quello che devi sapere.
Non esiste alcuna dimostrazione della sua efficacia, ma se metterli puoò aiutarti in qualche modo a sentirti più dritto rimane un’opzione da considerare.
Stretching e postura
Sembra essere molto diffusa la convinzione che una brutta postura porti ad accumulare tensioni muscolari che a lungo termine possono usurare le articolazioni.
Molti professionisti della postura si ostinano ad allungare la parte posteriore della coscia sostenendo che un suo eccessivo accorciamento provochi molti disturbi alla schiena, all’anca o al ginocchio.
Eppure, nel 2012 un esperimento ha dimostrato che lo stretching dei muscoli posteriori porta ad una temporanea sensazione di maggior flessibilità senza alcun effetto reale sulla postura.
Ciò non toglie che nel caso tu abbia indolenzimenti muscolari, rimanendo per molto tempo seduto al PC, possa beneficiare di stretching lombari anche mentre lavori. Nell’articolo in cui parlo di come curare e prevenire la sciatica te ne mostro alcuni.
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Esercizio fisico e postura
Mantenersi attivi e svolgere un’attività fisica varia è il modo più semplice per migliorare la propria postura, oltre che sostenere abitudini salutari, ridurre ansia e stress.
Sei appassionato di uno sport, ma ti hanno detto che lo sport fa male con la tua postura?
Vorresti fare provare una nuova attività, ma temi che crei qualche disturbo?
INIZIA SUBITO! Il segreto di sport e situazioni nuove è quello di trarre nuove sensazioni e stimoli. Il cervello e il corpo sono creati per reagire positivamente a queste condizioni.
Equilibrio e postura
Questo è il principio valido per cui si vendono tante sedie ergonomiche, fit-ball e tavolette dalle superfici instabili.
Se invece abiti vicino al mare sei fortunato perché hai la sabbia a tua disposizione. Ma lo stesso vale se abiti in montagna o collina e ti piace camminare e correre.
Ogni attività che espone il sistema nervoso e il corpo a condizioni imprevedibili e non abituali come terreni disconnessi e bruschi cambiamenti di velocità, combattimento, danza o intensa attività fisica produce benefiche reazioni di adattamento.
Questo è il valore aggiunto dell’allenamento di equilibrio e coordinazione in un intervento di rieducazione posturale: aumentare le proprie capacità di adattamento.
Qual è la migliore tecnica di rieducazione posturale?
Esistono molti metodi, approcci e tecniche di rieducazione posturale. Esistono perfino master universitari dedicati a questo argomento.
I metodi spesso vengono protetti da un marchio registrato dal fondatore e insegnate da strette cerchie di docenti attentamente selezionati.
Utilità dei metodi:
- viene ben definito cosa sia giusto e sbagliato all’interno di un rigido ragionamento clinico;
- tutti gli operatori la pensano allo stesso modo (rafforzano la relazione di fiducia tra terapista e paziente).
Rischi:
- perseguono obiettivi irraggiungibili;
- considerano pericolose alcune posizioni o alcuni movimenti;
- credono all’esistenza di movimenti più efficaci a sfavore di altri;
- sono cari rispetto ai risultati ottenuti;
- spingono a credere alla superiorità di un metodo rispetto agli altri.
In sintesi
La postura è il prodotto finale di continui adattamenti e risente delle esperienze e delle emozioni di una persona, della sua personalità e della influenze della società in cui vive.
Il dolore ha a che fare con la postura, ma molto meno di quello che si possa pensare e per motivi differenti da quelli spiegati dagli “esperti”.
Molti disturbi posturali derivano da sforzi oltre le proprie capacità di adattamento.
In alcuni disturbi si verificano per inadeguata preparazione fisica, scarsa consapevolezza dei propri limiti o forti motivazioni personali.
Qualcuno è più sensibile a sforzi e stress: non è possibile sapere a priori quali provocano dolori e infortuni.
La postura cambia in ogni momento, ma non sempre si può modificare come si desidera e non tutti sono disposti a farlo con le necessarie risorse e tempo (per esempio attraverso drastici cambiamenti dello stile di vita.
Il miglior modo di migliorare la postura è aumentare la quantità di attività fisica per allenare la forza, la resistenza, la coordinazione, l’equilibrio e il piacere di sperimentare situazioni differenti dalla propria normalità.
Ginnastica posturale, esercizi correttivi e approcci posturali aiutano ad aver maggior consapevolezza di cosa significhi “postura ideale” e stabilire le giuste priorità
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